Il codice tributo 3918: l’identificativo per pagare l’IMU tramite il modello F24

Chi utilizza il modello F24 per pagare tributi e acconti sa che ogni tassa ha un suo codice di riferimento ben preciso, che verrà controllato dai database dell’Agenzia delle Entrate in sede di pagamento.

In questo modo è più facile identificare se il contribuente ha o meno assolto ai suoi obblighi di pagamento.

In questa sede concentreremo la nostra attenzione sul codice tributo 3918, una serie numerica che identifica una tassa ben precisa, di cui parleremo di seguito.

Che cosa identifica il codice tributo 3918?

Il codice tributo 3918 identifica il pagamento relativo all’IMU, l’Imposta Municipale Propria, vale a dire la tassa che il proprietario di un’abitazione o un immobile paga allo Stato per il suo possesso.

Vi ricordiamo che dal 2014 l’IMU non viene più applicata sulla proprietà della rima casa, bensì solo su altri edifici di cui siete intestatari.

Per questa ragione il codice tributo 3918 fa riferimento a tutti quegli immobili che sono raggruppati nella categoria “altri fabbricati”, vale a dire terreni, capannoni, negozi, uffici, stalle ed edifici con destinazione d’uso industriale, commerciale o agricola.

Come inserire il codice tributo corretto all’interno del modulo F24

Nel momento in cui andrete a compilare l’F24 dovrete perciò inserire il codice tributo 3918 per pagare l’IMU in modo corretto e senza errori di sistema.

Oltre a questo, dovrete poi inserire il codice del vostro Comune di residenza, indicare il numero degli immobili intestati a voi e l’anno per cui andrete a pagare le tasse.

In più sarà necessario barrare le caselle relative alle variazioni degli immobili se sono avvenute modifiche ai dati catastali dei medesimi e inviare la dichiarazione di variazione all’Agenzia delle entrate nei modi e nei tempi sopraindicati.

Infine nel modulo F24 dovrete indicare se il pagamento dell’IMU da voi effettuato corrisponde all’acconto o se si fa riferimento al saldo.

Come si calcola l’importo IMU da pagare?

I dati che servono per quantificare l’importo di IMU da versare sono i seguenti:

  • la rendita catastale non rivalutata di ogni singolo immobile, che dipende dal numero di vani, dalla metratura e dalla categoria catastale a cui esso appartiene (A1, A2, A3, ecc…);
  • l’aliquota IMU di riferimento, che varia dallo 0,76 all’1,06%, a seconda del Comune in cui sono collocati gli immobili: infatti ogni amministrazione ha facoltà di applicare una percentuale diversa in maniera totalmente arbitraria;
  • la quota di possesso dell’immobile espressa in percentuale e valida per un numero determinato di mesi.
  • Potrete poi indicare le eventuali riduzioni dovute all’inagibilità dell’immobile per un determinato numero di mesi, così come alla sua locazione con canone concordato o il suo comodato ad uso.
  • Infine beneficerete di ulteriori incentivi se il fabbricato è di interesse storico o artistico.

Una volta che avrete trovato tutti questi parametri, potrete inserirli nei calcolatori online che si trovano su alcuni siti specializzati.

In alternativa potrete rivolgervi al vostro commercialista di fiducia, il quale in modo semplice e veloce vi determinerà l’importo da versare tramite il modello F24, che sarà appunto identificato mediante il codice tributo 3918.