La giacenza media annua: un valore che indica la liquidità media del contribuente

Un parametro che è indice della disponibilità media di denaro annua del contribuente è la giacenza media, che viene calcolata su base annua sia su libretti postali che su conti correnti bancari e altre forme di accantonamento di liquidi.

Ma cerchiamo meglio di capire che cos’è questo valore e a che cosa serve a livello pratico nei paragrafi che seguono.

Che cosa si intende per giacenza media?

La giacenza media indica la quantità di denaro presente su di uno strumento di risparmio finanziario qualsiasi – sia questo un libretto di risparmio, un conto corrente o un conto di deposito vincolato – in un determinato periodo di tempo, solitamente corrispondente ad un anno.

A cosa serve calcolare questo parametro?

La giacenza media è un indice che serve alla corretta compilazione di due documenti che fotografano la situazione economica del contribuente, vale a dire l’ISEE e la DSU, acronimo di Dichiarazione Sostitutiva Unica.

Se il primo è praticamente uno strumento utile allo Stato per valutare la condizione reddituale di un cittadino, oppure un modo da parte del contribuente per richiedere agevolazioni in materia fiscale, di welfare e di sanità, il secondo è una cartina tornasole della situazione patrimoniale, anagrafica e  di liquidità di un singolo nucleo familiare.

In virtù di quanto spiegato sopra, la giacenza media è un indice fondamentale per capire quanto denaro all’anno entra nel conto corrente di una persona o di un’intera famiglia, e per procedere all’erogazione di benefici da parte dello Stato in caso di reale necessità: infatti nell’apposito quadro del modello ISEE va indicato specificatamente la giacenza media su conti correnti postali e bancari, in modo tale da verificare la validità dei requisiti minimi dei richiedenti le agevolazioni in questione.

Come si calcola la giacenza media?

Per calcolare la giacenza annua in linea teorica basterebbe fare la somma delle singole giacenze giornaliere, dividendole poi per i 365 giorni totali che compongono un anno solare.

In realtà, all’interno di un normale estratto conto mensile, sono riportate tutte le operazioni effettuate in quel periodo di riferimento; vi basterà perciò prendere il dato finale di ogni mese del saldo, sommarlo agli altri estratti conto e dividere il tutto per 12.

È chiaro che per comodità, nonché per evitare errori grossolani, rivolgersi alla propria banca di riferimento è una soluzione quanto mai comoda ed efficace: infatti il vostro consulente finanziario vi rilascerà un apposito certificato con il dato di giacenza media, da inserire nella DSU o nel modello ISEE.

Come si inserisce il valore di giacenza media all’interno del modello ISEE?

A tale proposito, nel modello ISEE il Quadro FC.2 presente nella prima sezione è quello in cui inserire il dato di giacenza media. Tuttavia, prima di farlo, è bene che riportiate nella colonna denominata “topo-rapporto” il codice di riferimento relativo alla tipologia di strumento finanziario di deposito.

In altre parole, se possedete un conto corrente postale o bancario, il codice sarà 01; se invece siete titolari di conti deposito e di risparmio, quest’ultimo sarà lo 03.

Una volta inserito il valore corretto di giacenza media, potrete consegnare all’erario il vostro modello ISEE per richiedere agevolazioni per voi o per i vostri familiari a carico.