La quotazione di Unicredit in borsa: storico dei prezzi e considerazioni sul futuro
Nato nel 2013 a seguito delle fusioni di vari gruppi bancari italiani, Unicredit è una delle realtà finanziarie più grandi a livello europeo, le cui azioni sono quotate all’interno della borsa di Milano.
Dopo la cessione di alcuni asset, come ad esempio i fondi d’investimento Pioneer, la banca ha dato luogo a un aumento di capitale che sta consolidando a tutt’oggi la quotazione del titolo Unicredit in borsa.
Ma andiamo a vedere nel concreto i prezzi delle azioni e la loro evoluzione nel corso degli ultimi anni
L’evoluzione della quotazione in borsa di Unicredit negli ultimi anni
A seguito del processo di cessione e di aumento di capitale, Unicredit ha conosciuto – e tuttora sta conoscendo – una quotazione di mercato in aumento: infatti dai 9,27 euro per azione del luglio 2016 – che peraltro è il minimo storico raggiunto dal titolo negli ultimi 5 anni – siamo arrivati ai 17,94 euro del prezzo odierno.
Se l’incremento di capitale e di prezzo relativo alla quotazione del titolo Unicredit in borsa fa pensare a una stabilità di fondo, se andiamo a vedere lo storico dei prezzi negli ultimi 5 anni vediamo che il massimo del titolo ha conosciuto ben altri valori: infatti il massimo assoluto lo ha raggiunto nel giugno del 2014, con un prezzo medio per azione pari a 33,68 euro.
Ciò significa che le azioni hanno conosciuto varie oscillazioni in questo lustro, con un trend che comunque dal luglio 2016 è tornato a essere in rialzo.
A giustificare i continui saliscendi della quotazione di Unicredit sono stati i cambi al vertice del gruppo, nonché le procedure di aumento di capitale e la crisi bancaria italiana degli ultimi anni, con 13 miliardi di euro andati in fumo a causa dei crediti deteriorati accumulati dal gruppo.
Previsioni a lungo termine
Nonostante il trend rialzista dell’ultimo biennio il titolo Unicredit rappresenta, al pari di tutte le azioni connesse al settore bancario, un investimento che può comportare una certa parte di rischio.
Questo perché l’operazione di aumento di capitale e il ricambio della governante di Unicredit sono operazioni ancora in corso.
A dirlo è il quotidiano Il Sole 24 Ore, che afferma come a trovare il nome che sostituirà l’attuale CEO Federico Ghizzoni – alla guida di Unicredit dal 2010 e già accreditato come dimissionario nella riunione di CDA prevista per il prossimo 9 giugno – stiano lavorando società di head hunting di altissimo livello, come ad esempio Spencer Stuart e Russell Reynolds.
Altra questione da chiarire è quella della cessione di altri asset e del probabile – ma non necessario – aumento di capitale: infatti il mercato stima come l’incremento di liquidità sia stimabile tra i 5 e i 7 miliardi di euro, anche se il futuro amministratore delegato potrebbe portare ancora avanti il programma di cessioni avviato due anni fa da Ghizzoni, evitando così l’aumento di capitale.
Visto e considerato questo scenario d’incertezza, la quotazione di Unicredit in borsa potrebbe conoscere ancora oscillazioni anche molto forti, il che comporta una discreta componente di rischio per tutti coloro che intendono investire in azioni del gruppo di Piazza Gae Aulenti.