Come calcolare il rendimento netto dei BTP

I BTP – acronimo che sta per Buoni del Tesoro Poliennali – sono titoli finanziari emessi dallo Stato italiano che hanno una scadenza che oscilla tra i 3 e i 30 anni, a seconda dell’investimento ricercato dall’utente.

Il guadagno derivato da questa forma d’investimento è costituito sia dalla somma totale che l’investitore incasserà al termine della scadenza, inclusiva dei relativi tassi d’interesse, sia dal cosiddetto flusso cedolare, ossia da un rendimento semestrale o annuale che viene addebitato direttamente sul conto dell’utente.

Le sopraccitate fonti di guadagno possiedono due percentuali di rendimento molto differenti, che risentono sia delle oscillazioni del mercato, sia di altre variabili. Tutto ciò va quindi a influenzare il rendimento globale del titolo, che a seconda della percentuale delle cedole e del tasso d’interesse maturato, andranno a formare il guadagno netto.

Ma come si riesce a calcolare il rendimento netto di un BTP? Lo scopriremo ne paragrafi che seguono, analizzando le variabili d’influenza relativi ai titoli stessi.

Rendimento cedolare e rendimento netto: due valori spesso differenti tra loro

Come già detto in apertura, le due tipologie di rendimento globale di un BTP sono il flusso cedolare, costante nel tempo, e quello determinato rendimento effettivo del titolo.

Spesso questi due valori differiscono tra loro, poiché se la cedola rappresenta da un lato una fonte regolare e sicura di guadagno, il rendimento del titolo dall’altro si basa invece sulla posizione del mercato in cui questo si colloca.

Inoltre quest’ultimo si basa su alcune voci di spesa relative al suo acquisto e alla sua vendita che andremo ad analizzare di seguito.

Spese e tassazioni relative all’acquisto e alla vendita di BTP

Il rendimento netto di un BTP deve essere scorporato inoltre dalle seguenti variabili:

  • Le tasse relative ai titoli, che sono pari al 12,5% sulla differenza di guadagno ricavata dall’investitore;
  • Le spese di acquisto del BTP, che solitamente sono pari all’1% del suo valore globale;
  • Le imposte che si vanno a pagare sulla differenza tra il prezzo pagato in sede di asta e la quotazione con cui il BTP viene rimborsato al termine della scadenza.
  • Le imposte sul cosiddetto capital gain, ossia sul guadagno maturato in caso l’investitore voglia ritirare il suo capitale prima della scadenza naturale del titolo. Anche in questo caso la percentuale è del il 12,5%

Come si calcola il rendimento netto di un BTP?

Tenuto conto delle sopraccitate voci di spesa, e mantenuto separato il rendimento relativo al flusso cedolare, il rendimento netto di un BTP può essere calcolato mediante una formula matematica ben precisa, la quale tiene proprio conto delle imposte e delle variabili di cui sopra.

In particolare la formula per il calcolo del rendimento netto del BTP è la seguente:

2C + [(R – P) / n]

(R + P) / 2

In cui C corrisponde al valore della cedola semestrale netta, P è la somma del capitale investito all’asta, R il capitale rimborsato netto all’atto della scadenza del BTP, oppure del ritiro anticipato della somma investita, e infine n corrispondono agli anni mancanti al termine naturale del BTP.