Vi sono situazioni nella vita di una persona o di una famiglia, in cui, per i più svariati motivi (una ristrutturazione edilizia, l’acquisto di una nuova autovettura, il matrimonio di un figlio, spese mediche di notevole entità ecc.), emerge la necessità di disporre di maggiore liquidità.

Si tratta di una problematica molto comune e, attualmente, sono varie le possibilità di ottenere, in tempi più o meno lunghi, la somma di denaro di cui si ha bisogno. Una di queste possibilità è rappresentata dal cosiddetto anticipo tfs, una forma particolare di finanziamento che può essere erogata a una determinata categoria di soggetti, ovvero i dipendenti pubblici e statali che hanno raggiunto l’età pensionabile (o che sono prossimi a raggiungerla) e che hanno quindi diritto alla liquidazione maturata durante la carriera lavorativa.

Il tfs e la differenza con il tfr

Cerchiamo innanzitutto di capire cosa si intenda con il termine “tfs”: si tratta di un acronimo che sta per “trattamento di fine servizio”. Invece, il tfs non deve essere confuso con il tfr, acronimo che significa “trattamento di fine rapporto”; quest’ultimo è la liquidazione alla quale hanno diritto i dipendenti che hanno terminato il loro rapporto lavorativo con un’azienda e che viene corrisposto in tutti i casi in cui il lavoratore cessi il suo contratto di lavoro (subordinato, pubblico o privato, a tempo determinato o indeterminato).

Il tfs, invece, è la liquidazione a cui hanno diritto tutti i dipendenti pubblici che sono stati assunti a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001. Quindi, a tutti gli altri dipendenti pubblici spetta il tfr.

Anticipo tfs: si può richiederlo?

Quando si ha necessità di una maggiore liquidità, i dipendenti pubblici e statali possono fare domanda di anticipo tfs. La richiesta di anticipo liquidazione può rendersi talvolta necessaria per alcuni soggetti in quanto, in linea generale, gli istituti di previdenza provvedono all’erogazione del tfs in un periodo di tempo che può andare da uno a tre anni. Tuttavia, in determinate situazioni, tale lasso di tempo può risultare eccessivo, ma grazie alle formule studiate dai vari erogatori di finanziamenti (per esempio le banche), è possibile per il dipendente effettuare la cessione tfs e ottenere in modo anticipato, in un’unica soluzione, un importo che può arrivare fino al 95% della liquidazione.

Anticipo tfs: come funziona?

Se un soggetto rientra nelle categorie che hanno diritto al loro tfs in anticipo può richiedere a una banca un preventivo di anticipo tfs, per valutare quali sono le spese a cui può andare incontro.

Ma quanto può costare l’anticipo tfs banca? Molti istituti di credito applicano condizioni molto interessanti; il costo ovviamente cambia a seconda di quello che è l’interesse che la banca applica al finanziamento (il tasso è fisso) e dalle spese dell’istruttoria che però con Quintopuoi risultano azzerate.

Se il preventivo ci convince e accettiamo le condizioni previste dal contratto, la pratica di anticipo tfs farà il suo corso; se nulla osta, in tempi piuttosto brevi il richiedente otterrà il finanziamento richiesto. Una volta che il contratto sarà divenuto operativo, l’ente previdenziale provvederà a rimborsare direttamente la banca che ha effettuato il finanziamento, le somme a essa spettanti nelle modalità e con le tempistiche previste dalla normativa di riferimento. Nel caso di un finanziamento al 95%, sarà poi la banca a versare al soggetto finanziato il rimanente 5% del tfs, una volta che l’ente previdenziale avrà provveduto al rimborso.