Fair value

Il fair value, consiste in una stima del potenziale valore di mercato di un’attività, di un bene o di un servizio. Spesso viene spiegato, tramite la definizione, secondo la quale, il fair value, è il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in una transazione tra terzi indipendenti.

Il fair value, tradotto dall’inglese, letteralmente, significa “valore giusto”. Per poter assegnare ad un dato prodotto, un valore giusto, diventa fondamentale, osservare i prezzi di quel prodotto, che compaiono nel mondo del mercato.

Fair value: diverse traduzioni

Il concetto di fair value, è esteso a livello internazionale, e in relazione alla sua espressione, si possono riscontrare differenti soluzioni. Infatti, il fair value, è stato reso in termini di:

  • Valore corretto: questa traduzione implica il concetto di univocità del valore, e quindi, va in contraddizione con la definizione stessa di fair value; sono, di conseguenza, inadeguate, tutte quelle definizioni collegate al concetto di correttezza e certezza, visto che il fair value è relativo.
  • Valore corrente o di mercato: esso consiste nel valore di realizzazione desumibile da prezzi che compaiono nei mercati attivi, efficienti e stabili; secondo quest’ipotesi, se il mercato non presenta determinate caratteristiche, potrebbero nascere alcune difficoltà; è una visione parziale del concetto.
  • Valore neutrale o privo di distorsioni: in questo caso, si parla invece, di condizioni di neutralità ed oggettività, che portano ad una perfetta equidistanza tra i diversi portatori di interessi, accomunati da una stessa azienda. Le altre conseguenza possono essere: una completa estraneità dalle politiche di bilancio o dalle manipolazioni del risultato d’esercizio. Questo concetto prevede quindi, un valore medio, asettico, distaccato dall’orientamento della dottrina dell’azienda, che sostiene comunque un carattere soggettivo e una relatività in qualsiasi ambito.
  • Valore non fuorviante: qui invece, d’interesse, è la funzione informativa del fair value, che è in grado di proporre una migliore rappresentazione della redditività di un’azienda e della situazione patrimoniale; con questa traduzione però, si può individuare soltanto uno, dei molteplici aspetti del problema.
  • Valore coerente o congruo: questo caso, è in netta contraddizione con la definizione di “valore corretto”, in quanto basato su un’eccessiva relatività. Con questa tipologia, non viene indicato precisamente l’indirizzo di valutazione, che va adottato, di conseguenza, non è aderente alla natura convenzionale del criterio.

Sintesi finale

Alla luce di quanto è stato detto, il concetto di fair value, nonostante venga rappresentato nelle sue molteplici sfaccettature, può essere definito come, un criterio capace di esprimere il potenziale valore di un elemento patrimoniale, in maniera indipendente ed oggettiva, tenendo in considerazione allo stesso tempo, sia le condizioni del mercato sia le specifiche peculiarità dell’oggetto in questione.